"Congelare il movimento": il fotoreportage di guerra. Fotografare è essenzialmente un atto di non intervento. L’orrore di certi “colpi” memorabili del fotogiornalismo contemporaneo, deriva in parte dalla plausibilità che ha assunto, nelle situazioni in cui il fotografo può scegliere, tra una fotografia e una vita, la fotografia.
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lunedì 27 ottobre 2008
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1 commento:
In effetti il fotografo a volte si trova in condizioni di osservatore anche quando non vorrebbe. Questo può portare a disagio inizialmente ma col tempo se ne vedono i risultati nei propri racconti di immagini.
Anch'io scelgo la fotografia perché conserva in se un pezzo di vita per l'eternità.
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